programmi dei corsi
LABORATORIO DI DESIGN DEL PRODOTTO 2
sez. B
docente: Riccardo Varinicollaboratore: Matteo Giustozzi
obiettivi
LABORATORIO 2017/2018
Design del ciliegio. Comunità agricole marginali
in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo 2, CNR, CIHEAM Bari, WFTo, ASSOBDM, Aiccre,
Obiettivo: progettare per le comunità locali.
Gli studenti devono progettare in gruppi da 2 alcuni prodotti secondo queste logiche:
1.- il prodotto è rivolto alla filiera agricola corta e all'economia circolare nei contesti marginali;
2.- il lavoro è pensato non per l'agricoltura industriale intensiva, ma per il mondo dell'agricoltura marginale, quindi per i contesti nei quali ancora sopravvive una relazione tra abitanti del luogo e campagna, ci sono comunità che vivono ancora di rapporti e con attività di vicinato, ci sono terreni coltivati in maniera tradizionale, la coltivazione avviene con sistemi moderni e industriali, ma adatti a questo tipo di filosofia di vita e di rapporto dell'uomo con la terra;
3.- si analizza in particolare la filiera del ciliegio;
4.- si analizza il ciliegio come albero, o materiale, o produttore di alimenti, o produttore di altri componenti medicali o dermatologici;
5.- si analizza la produzione tipica in un territorio specifico dove viviamo: Emilia, Romagna, Puglia, Toscana, Veneto, Valle della Bekaa in Libano....
6.- si devono individuare i valori tipici del luogo, tradizionali o innovativi, tecnici, di relazione, culturali, tecnologici.....
8.- si devono progettare prodotti ragionando su 4 macro ambiti tematici, che migliorino una di queste 4 fasi o attività della filiera:
1.- Raccolta; 2.- Esposizione - vendita; 3.- Formazione/promozione - didattica; 4.- Materiale.
9.- gli utenti possono essere:
1.- Raccolta: produttore o visitatore che vuole autoraccogliere;
2.- Esposizione - vendita: compratore diretto di frutta, Gruppi di acquisto solidale, acquirenti diretti in rete;
3.- Formazione/promozione - didattica: utenti generici, scolari a scuola, gruppi di scolari o studenti in visita in campagna;
4.- Materiale: utente generico.
10.- le tipologie di prodotto possono essere molte:
attrezzi o ceste per la raccolta; carri per il trasporto; packaging per la conservazione o il trasporto o la vendita; giochi o prodotti per la promozione e formazione per l'infanzia; espositori per il mercato; piccoli prodotti per la casa con nuovi materiali derivati dagli scarti della lavorazione della ciliegia o del ciliegio.....
Il laboratorio sviluppa una ricerca, un'analisi e un progetto di prodotto intorno alla coltivazione di ciliegio nei contesti locali, indagando come venga utilizzato il legno di ciliegio nel design e arredo d'interni, nella filiera della produzione derivata dal ciliegio (strumenti e attrezzi per la raccolta, per il trasporto, conservazione, vendita, consumo, riciclo....).
Dobbiamo progettare prodotti che migliorino le attività in una fase della filiera circolare del ciliegio e, direttamente o indirettamente, ci occupiamo di trovare soluzioni di design per i piccoli produttori agricoli locali.
Il progetto si sviluppa come processo attraverso le fasi di:
- ricerca, analisi, individuazione dei limiti di mercato,
- definizione obiettivi di progetto,
- proposta di concept,
- progetto di massima,
- progetto esecutivo,
- presentazione con modelli, prototipi ecc.
Il laboratorio svilupperà una ricerca intorno ai VALORI DEL CILIEGIO IN UN TERRITORIO IN CUI SONO PRESENTI AGRICOLTURE MARGINALI:
1.- Analizzando il SISTEMA o la FILIERA DEL CILIEGIO, coltivato ad USO ALIMENTARE, COSMETICO O MEDICALE, dal punto di vista del prodotto possiamo immaginare di riprogettare, considerando processi, tecniche, tradizioni e materiali:
- attrezzi, prodotti o contenitori per la semina e coltivazione;
- attrezzi, prodotti o contenitori per la raccolta dei frutti;
- attrezzi, prodotti o contenitori per la conservazione a breve o medio termine;
- attrezzi, prodotti o contenitori per la trasformazione a medio, lungo (denocciolatura, preparazione, cottura, confezionamento, inscatolamento, ....)
- attrezzi, prodotti o contenitori per la promozione e esposizione del prodotto;
- attrezzi, prodotti o contenitori per la didattica e divulgazione;
ecc.
2.- Analizzando il SISTEMA o la FILIERA DEL CILIEGIO, coltivato ad USO LEGNAME, dal punto di vista del prodotto possiamo immaginare di riprogettare, considerando processi, tecniche, tradizioni e materiali:
- tutto quanto deriva dalla lavorazione del legno di alberi da frutto europei selvatici o coltivati solo ad uso legname....
- tutto quanto deriva dalla lavorazione del legno di alberi da frutto non europei;
ecc...
3.- Analizzando il SISTEMA o la FILIERA DEI DERIVATI DEL CILIEGIO, dal punto di vista del prodotto possiamo immaginare di riprogettare, considerando processi, tecniche, tradizioni e materiali:
- tutto quanto deriva dalla lavorazione dei semi;
- tutto quanto deriva dalla lavorazione delle potature;
- tutto quanto deriva dalla lavorazione degli scarti;
- tutto quanto deriva dalla lavorazione dei piccioli, dei fiori e/o delle foglie;
4.- Analizzando il SISTEMA o le FILIERE AGRICOLE MARGINALI NEI LUOGHI IN CUI SI COLTIVA IL CILIEGIO, dal punto di vista del prodotto possiamo immaginare di riprogettare, considerando processi, tecniche, tradizioni e materiali:
- filiere parallele artigianali in cui c'è sinergia tra campi di ciliegio e campi con altre coltivazioni;
- nuovi spazi di coltivazione sociale (orti urbani, orti didattici, orti carcerari....)
.....
LABORATORIO 2016/2017
Agopuntura urbana
Abitacoli relazionanti
in collaborazione con la ditta NERI di Longiano
Obiettivo: progettare per le comunità.
Tema: involucri relazionanti collettivi.
Contesto: Piazze, scuole, parchi, boschi, lagune.
Funzione: incontro, scambio, interazione.
Valore: culturale, locale, sociale.
Materiale: ghisa, ferro, alluminio.
Esempi di riferimento - Allan Wexler | Absurd_Thinking_BetweenArt&Design | Progetti pubblici
ARCHIVIO PROGETTI DI LABORATORIO
LABORATORIO 2015/2016
SOS Abitacoli
docente Riccardo Varini
collaboratore Alessio Abdolahian
Strutture per nomadi felici. Gusci da 250x250x250 centimetri. Inclusivi, relazionanti, collettivi. Per leggere, suonare, scambiare, giocare, mangiare.
Risultati, prototipi e progetti esposti a novembre 2016 a Roma presso l'Ente Europeo AICCRE in Piazza della Fontana di Trevi.
Esempio - Abitacolo per il suono | Enrico Bagnoli e Sara Pizzinelli
LABORATORIO 2014/2015
Abitacoli agricoli animali e vegetali
in Madagascar
docente Riccardo Varini
collaboratore Alessio Abdolahian
MAVAA
My Animal & Vegetal Architecture

Il laboratorio di prodotto del 2 anno si pone quale principale obiettivo quello di fornire allo studente gli elementi metodologici per sviluppare un progetto sulla base di un tema prestabilito.
L'intenzione è di proporre agli studenti una RICERCA APPLICATA di artefatti che consentano di valorizzare le tradizioni e culture locali delle MICROCOMUNITÀ AGRICOLE. Il contesto geografico o industraile di riferimento potrebbe essere localizzato nel Sud del Mondo come in un'area ipersviluppata.
Il fine è progettare una serie di oggetti o linee di prodotti che contribuiscano a diffondere le culture locali traducendo in oggetti fisici le culture di coabitazione dell'agricoltore in equilibrio con la natura e i relativi valori, saperi e rituali sociali.






ARCHIVIO PROGETTI DI LABORATORIO
LABORATORIO 2013/2014
la cucina delle meraviglie - kitchen of wonders
educazione alimentare, salutare e orticola
docente Riccardo Varini
collaboratore Bruno Winter
con la collaborazione della dottoranda arch. Federica Ciavattini
prototipi di arredo gioco per l'educazione alimentare
novembre 2014 Biennale di architettura di Venezia
in collaborazione con Università UNIMC, LUBE cucine e ARPA industriale e con l'Associazione Spiazzi di Venezia (www.spiazzi.info)
Progetti del laboratorio sulle "Cucine educanti" pubblicati su DOMUS dicembre 2014
trasformami - giochi di ruolo per l'educazione alimentare - marzo 2014
mostra ULTRA_D_DAY 2014 San Marino
Il laboratorio si pone quale principale obiettivo quello di fornire allo studente gli elementi metodologici per sviluppare un progetto sulla base di un tema prestabilito. Il fine è progettare una serie di oggetti o linee di prodotti che contribuiscano a ridefinire alcuni usuali rituali di socializzazione. Il contesto d'indagine è l'ambiente cucina. Non luogo chiuso e domestico, bensì spazio pubblico di relazione, scambio, confronto della comunità.
All'interno di un contesto di ricerca pluriennale e multidisciplinare che affronta il tema dell'impatto e delle relazioni dell'agricoltura urbana con l'uomo e l'ambiente costruito ci si propone di progettare La cucina delle meraviglie, intesa come luogo delle sorprese e della sperimentazione, spazio nel quale i bambini si mettono in relazione con i coetanei e gli adulti, apprendono, studiano, scrivono e giocano.
L'educazione alimentare, salutare e orticola può svilupparsi efficacemente nell'ambiente cucina, domestico o pubblico, a casa, nelle scuole e negli spazi laboratorio extra scolastici. Il gioco di gruppo consente un approccio più caldo ai delicati temi della formazione nei campi della salute alimentare, contro l'obesità e la bulimia, piuttosto che nei campi dell'apprendimento del valore delle risorse agricole e delle tradizioni lavorative rurali.
Il ciclo di vita di un alimento tipo viene indagato nelle differenti fasi di relazione con l'essere umano sia dal punto di vista funzionale che di opportunità progettuale: a partire dalla conservazione, sino alla semina e generazione della pianta, alla raccolta, per passare alla cottura e ragionare infine sul riciclo del prodotto essiccato, riciclato, consumato o scartato.
Il rapporto dell'individuo con il cibo, necessario, ritmato e costante nella quotidianità, viene messo in relazione con l'ambiente, lo spazio e con l'altro da noi: la comunità e la società. Queste relazioni impongono una riflessione critico progettuale sui principi fisici e sui processi di trasformazione degli alimenti, sulle energie necessarie al ciclo di produzione e consumo. Parallelamente richiedono un ripensamento e quindi un ridisegno di attrezzature, arredi e utensili seguendo usi, costumi, tradizioni e rituali rinnovati, recuperati, ripensati o ricollocati. Il progetto della cucina all'aperto non si riduce dunque al disegno del singolo manufatto ma al sistema complesso di componenti materiali e immateriali che possono qualificare il luogo, rendendolo maggiormente sostenibile per l'ambiente e utile socialmente.
Ripensare alla cucina comune per bambini impone una riflessione innanzitutto sull'uso contemporaneo degli spazi urbani, sulle attuali forme di recupero a orto di aree urbane dismesse o sottoutilizzate, domestiche o pubbliche, sulla forma ludica del design, sulla funzione e responsabilità sociale e ambientale del progetto. In un secondo momento richiede un'approfondimento di analisi e di pensiero sugli arredi e le attrezzature, nonchè sulle macchine semplici o complesse presenti nell'ambiente cucina.
Dal punto di vista didattico, in una prima fase di approccio al tema viene chiesto agli studenti di realizzare alcuni primigiochi di ruolo, nei quali l'alimento (frutta secca, farine, ortaggi secchi ecc.) deve essere trasformato da uno stato ad un altro attraverso un percorso ricco di ostacoli e alternative.
trasformami - esempio di gioco di ruolo per l'educazione alimentare - marzo 2014
descrizione progetto
L’orizzonte progettuale caratterizzante il laboratorio è quello del limite. L’ambito al quale si rivolge il progetto è principalmente quello del design di pubblica utilità, dei servizi per il pubblico e per le istituzioni, nell’ottica di contribuire a rendere lo studente soggetto attivamente partecipe dei processi e delle strategie di sviluppo e crescita sostenibile per la società e per l’ambiente, se possibile, nella consapevolezza del valore del bene collettivo.
Termini quali sostenibilità e usabilità definiscono il leitmotiv del fare progettuale.
I temi d’indagine proposti impongono allo studente un confronto diretto con alcuni dei grandi ambiti di ricerca internazionale del design: energia, ritualità, relazione.
in una seconda fase di ricerca, viene richiesto agli studenti, individualmente e in gruppo, di analizzare da una parte alcuni principi fisici e chimici di trasformazione della materia e dell'energia, dall'altra il contesto operativo nel quale i prodotti sono venduti.
A questa fase segue la definizione di un concept, espresso attraverso la stesura di una mappa di valori e all’individuazione di principi e concetti chiave del progetto, basato sullo studio e raffronto con alcuni esempi di prodotti e sistemi già presenti sul mercato, con l’ausilio di schematizzazioni grafiche e sintesi testualii.
Parallelamente si chiede di sperimentare la materia, nelle sue diverse caratteristiche fisiche, meccaniche e formali.
Le esercitazioni consentono di condurre rapidamente gli studenti a considerare le specificità del rituale. L'oggetto è indagato come mediatore tra utente e ambiente. Il prodotto progettato può consentire anche nuove forme espressive della personalità dell'utente.
In una terza fase è necessario tradurre il concetto in prodotto, per mezzo della redazione del progetto di massima, di quello esecutivo e quindi di un modello o di un prototipo.
Saranno messi a disposizione del Laboratorio materiali utili alla realizzazione di alcuni prototipi in scala al vero.
Alcune esercitazioni sono prodotte individualmente, altre in gruppo, secondo criteri comunicati dal corpo docente. Sono previsti sopralluoghi d'acclimatamento presso Aziende e di verifica nei contesti di progetto e incontri multidisciplinari.
LABORATORIO 2010/2011
docente Riccardo Varini
collaboratore Massimo Barbierato
il racconto in un prodotto_rodari, munari e la fantasia dei bambini
alla luce del nord_ progetto di collaborazione internazionale_a.a. 2011/'12
modalità esame
Verifica elaborati delle esercitazioni e esame orale finale
bibliografia
AGRICOLTURA E AGRICOLTURA URBANA
- John Seymour, Guida all’autosufficienza: ovvero come coltivare il proprio orto, allevare gli animali, produrre cibi genuini, risparmiare energia scegliendo di vivere in modo ecosostenibile e senza sprechi, Mondadori, Milano, 2008
- Lotus n. 149, Lotus in the fields - Urban Orchard, Lotus, Milano Giugno 2012
ANTROPOLOGIA E CULTURE LOCALI
- Lähtökohtia (a cura di), Befor Next. Learning from Roots, Museum of Finnish Architecture, Helsinki 2002
- Salvatore Spataro (a cura di), NEEDS. Architetture nei Paesi in via di sviluppo, Lettera Ventidue, Siracusa 2011
- Bill Steen, Athena Steen, Eiko Komatsu, Built by hand. Vernacular buildings around the World, Gibbs Smith, Salt Lake City 2003
- Roxana Waterson, The Living House. An Anthropology of Architecture in South-East Asia, Thames and Hudson, 1997
DESIGN E RICERCA
- Paola Antonelli, a cura di, Design and the elastic mind, Moma, New York 2008
DESIGN E SOSTENIBILITÀ
- Paola Antonelli, Design sostenibile, in Domus 954, gennaio 2012 - pag. 98-105
- Blaine Brownell, Transmaterial. A catalog of materials that redefine our phisical environment, Princeton Architectural Press, New York 2006
- Paolo Tamborrini, Design sostenibile. Oggetti, sistemi e comportamenti, Electa, Milano 2009
DESIGN E TIPOLOGIA
- Pekka Harni, Object categories. Typologies of tools, Aalto University, School of Art and Design, Helsinki 2010
- Ludovico Quaroni, Progettare un edificio – Otto lezioni di architettura, Mazzotta, Milano 1977, Kappa, ….
- Valerio Sacchetti, Il design in tasca, Compositori, Bologna 2010 – pagg. 43-55
ANIMAL ARCHITECTURE + ORGANIC DESIGN
- James L. Gould, Carol Grant Gould, L’architettura degli animali. Nidi, tane alveari, Cortina Raffaello, Milano 2008
- Juhani Pallasmaa, Elainten Arkkitehtuuri. Animal Architecture, Museum of Finnish Architecture, Helsinki, 1995 and 2002.
- Angeli Sachs, Nature Design. From Inspiration to Innovation. Catalogue of the Exhibition at Museum für Gestaltung, Zürich, Lars Müller Publisher, 2007 Zürich
- Fabrizio Tucci, Tecnologia e natura. Gli insegnamenti del mondo naturale per l’architettura bioclimatica, Alinea Firenze 2008
- Juhani Pallasmaa, L'architettura dell'essenziale - i maestri costruttori del mondo animale, in Ottagono n 117, Dicembre/Febbraio 1995 p 25
- Winfried Nerdinger Birkhäuser, a cura di, Frei Otto. Das Gesamtwerk. Leicht bauen – Natürlich gestalten, Basel 2005
design, progetto e metodo
Renato De Fusco, Filosofia del design, Einaudi, Torino 2012
Gillo Dorfles, Introduzione al disegno industriale. Linguaggio e storia della produzione di serie, Einaudi, Torino 2001
Vilém Flusser, Filosofia del design, Bruno Mondadori, Milano 2003
Enzo Mari, Autoprogettazione?, Corraini, Mantova 2002 (Proposta per un’autoprogettazione, 1974)
Bruno Munari, Da cosa nasce cosa – Appunti per una metodologia progettuale, Laterza, Bari 1985 – 2006
Tim Parsons, Thinking: Objects. Contemporary approaches to product design, Ava Academia, SA 2009
Norman Potter, Cos'è un designer. Things / Places / Messages, Codice Edizioni, Torino 2010
Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, EL, Trieste, 2008
frontiere del design contemporaneo
Paola Antonelli, a cura di, Design and the elastic mind, Moma, New York 2008
design, società e industria
Jaques Attali, Breve storia del futuro, Fazi, Roma 2007
Malcolm Gladwell, Il punto critico. I grandi effetti dei piccoli cambiamenti, Bur, Milano 2000
Donald A. Norman, Il design del futuro, Apogeo, Milano 2008
Jeremy Rifkin, La terza rivoluzione industriale, Mondadori, Milano 2011
John Thackara, In the bubble. Design per un futuro sostenibile, Allemandi, Torino 2008
design, spazio pubblico e paesaggio
Antonella Agnoli, Le piazze del sapere, biblioteche e libertà, Laterza, Bari 2009
Aldo Aymonino, Valerio Paolo Mosco, Spazi pubblici contemporanei. Architettura a volume zero, Skira, Milano 2008
Sofia Borges, Vanessa Diehl, a cura di, Learn for Life. New Architecture for New Learning, Gestalten, Berlin 2012
C3 n. 285, Waterfront Diversion. PROAP, C3 Publishing Co, Seoul 2008
R. Klanten, S. Ehmann, S. Bohle, Cause and Effect. Visualizing Sustainability, Gestalten, 2012
R. Klanten, S. Ehmann, K. Bolhöfer, My Green City. Back to Nature with Attitude and Style, Gestalten, Berlin 2011
Lotus n. 149, Lotus in the fields, Lotus, Milano Giugno 2012
Montserrat Prado Barrabés, Marta Rojals (a cura di), Tormenta e ímpetu. Storm & stress. Arquia/temas 29. Catálogo del la V Bienal Europea del Paisaje, V Premio Europeo de Paisaje Rosa Barba, Fundación Caja de Arquitectos, IFQ, Barcelona 2010
Gianfranco Zavalloni, a cura di, Orti di pace. Il lavoro della terra come via educativa, Emi, Bologna 2011
Gianfranco Zavalloni, La pedagogia della lumaca. Per una scuola lenta e non violenta, Emi, Bologna 2009
design, materiali e sostenibilità
Janis Birkeland, DesignForSustainability - A sourcebook of integrated eco-logical solutions, Earthscan, London 2002
Blaine Brownell, Transmaterial. A catalog of materials that redefine our phisical environment, Princeton Architectural Press, New York 2006
Cara Browery, Rachel Mallory, Zachary Ohlman, Experimental eco-design, architecture/fashion/product, Rotovision, Mies, Svizzera 2009
Akiko Busch, The uncommon life of common objects - Essays on design and the everyday, Metropolis, 2004
Chris Lefteri, Making it. Manufacturing techniques for product design, Laurence King Publishers 2007
Alastair Fuad-Luke, Eco-design. Progetti per un futuro sostenibile, Logos, Modena 2003 – Thames and Hudson Ltd, London 2002
Ariel Meisel, LEED Materials. A Resource Guide to Green Building, Princeton architectural press, New York 2010
Rebecca Proctor, 1000 eco design, Logos, Modena 2010
Valentina Rognoli, Marinella Levi, Il senso dei materiali per il design, Franco Angeli, Milano 2010
Giuseppe Salvia, Valentina Rognoli, Marinella Levi, Il progetto della natura. Gli strumenti della Biomimesi per il design, Franco Angeli, Milano 2009
Cynthia E. Smith, Design for the Other 90%, Smithsonian Institution, 2007
Kate Stohr, Cameron Sinclair, DesignLikeYouGiveADamn: Architectural Responses to Humanitarian Crises, Architecture For Humanity
Paolo Tamborrini, Design sostenibile. Oggetti, sistemi e comportamenti, Electa, Milano 2009
design e terminologia
Aldo Colonetti, B. Masella, D.Moretti, Glossario illustrato di design, Istituto De Agostini, Novara 2003
racconti immaginari
Italo Calvino, Le città invisibili, Oscar saggi, Mondadori, Milano 1987
progetto, luogo, spazio, forma
Le Corbusier, Il modulor – 1948 - saggio su una misura armonica a scala umana universalmente applicabile all’architettura e alla meccanica – Il modulor 2 –1955 – la parola è agli utenti, Gabriele Capelli, Mendrisio, Svizzera 2004
Paola Veronica Dell'Aira, Dall'uso alla forma - Poetiche dello spazio domestico, Officina, Roma 2004
Christian Norberg Schulz, Genius Loci, Electa, Milano 1979 -1996
Pierre Von Meiss, Dalla forma al luogo - Un'introduzione allo studio dell'architettura, Hoepli, Milano 1992
Bruno Munari, Fantasia, Laterza Bari 2010
Bill Steen, Athena Steen, Eiko Komatsu, Built by hand. Vernacular buildings around the World, Gibbs Smith, Salt Lake City 2003